È il 1989. Soriana, Federico e Peppino Fallanti non sono mai usciti da Masseria la Palmenta. I tre fratelli non ne hanno mai avuto bisogno, veramente. Soriana è felicemente zitella. Federico e Peppino s’erano sposati, ma sono poi stati rimandati al mittente per incompatibilità di carattere. I due hanno lavorato come meccanici all’inizio del secolo e, dopo aver militato brevemente in Formula 3, si sono ritirati a Masseria a coltivare la campagna. L’uniche cose che vedono, del mondo, sono i gadget che gli spediscono gli sponsor delle loro auto e la spesa recapitata da Zì ‘ntonio. Dalle macchine dei ragazzi che sfrecciano verso Benevento Raf urla “ti pretendoooooooo”. Soriana, novantenne, sorride, pensando a Claudio Villa. Federico e Peppino, invece, lucidando le loro auto ferme da anni, commentano il rombo dei motori truccati rimembrando il tempo di cui una volta erano padroni. A novembre Federico s’ammala. Zì ‘ntonio, allora, suggerisce d’andare in pellegrinaggio a Pietrelcina che, per loro, è lontano assai (ben 22 chilometri!) ma, sicuramente, Padre Pio gli farà la grazia. Ed è così che Peppino schiaffa una Soriana estatica e un Federico ansimante nella sua luccicante Alfa Romeo AlfaSud. Padre Pio sicuramente gli farà la grazia, cinguetta Soriana. Federico, seduto dietro, cerca di non vomitare, che non va in auto da anni. Peppino sembra tranquillo ma, in realtà, si sta cacando sotto perché quei 22 chilometri che li separano da Pietrelcina per lui sono come la distanza tra la luna e il mare a mezzogiorno. Soriana continua a raccontare dei miracoli di Padre Pio, del profumo di fiori, delle stigmate. Peppino non l’ascolta, impegnato nella guida dei primi 700 metri. In quel momento, Federico tira su la testa da dietro dicendo: “Marò, ma lo sento verament ‘nu profum ‘è fiori… e posso pure muovere le gambe! Marò! ‘O miracolo!!” Peppino e Soriana annusano l’aria e, sgomenti, urlano “O’ miracolooo”. Soriana, felice, dice: “Peppino! Torniamo indietro, che Padre Pio c’ha fatto la grazia!”. Peppino non se lo fa ripetere due volte. Andranno un’altra volta a ringraziare, checcazz. Così, arrivati a casa, sospirando di sollievo, sbatte felicemente la portiera dell’auto facendo rimbalzare, all’interno, uno dei primi Arbre Magique venduti in Italia, donatogli dal suo vecchio sponsor.
‘O miracolo…
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Pubblicato da Rosa Parrella
Penso, sogno, scrivo, parlo, rido, piango e poi, di nuovo, penso, sogno, scrivo, parlo, rido e piango... ma, prima di tutto, comunque e sempre, AMO. Mostra tutti gli articoli di Rosa Parrella
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