Vorrei che tutti, su questo pianeta, si sentissero come me, stamattina. Vorrei che si sentissero come me stamattina e tutti i giorni della loro esistenza, mentre cercano di andare avanti su questa palla girante che continua a volteggiare su sé stessa e intorno al Sole senza mai farci venire le vertigini. "Ho visto cose che … Continua a leggere Del gioioso stupore infantile e altri animali
Tag: giorno
Governante e maggiordomo
Imelda, la mia governante, stamattina m’ha detto: “Signora, dovremmo buttare via un po’ di libri. Non riesco più a spolverare dietro gli scaffali della mansarda. E le librerie che stanno nel giardino d’inverno, oltre la piscina, tra un po’ crolleranno se continua a comprare altri libri sulle piante magiche. E se Michele ne portasse qualcuno … Continua a leggere Governante e maggiordomo
Io sono diga
Te l’ho mai detto che mi manchi ancora, comunque e sempre? Te l’ho mai detto che se pure compio pazzie che mai avrei fatto, prendo strade nuove e guardo cieli diversi per non pensare (e non per dimenticare, bada, perché so benissimo che dimenticare, quel vero dimenticare che ti obnubila mente e cuore per sempre, … Continua a leggere Io sono diga
Delle parole e dei loro narratori
Insegnare l’italiano, e a scriverlo, va bene. Insegnare la scrittura “creativa” è altra cosa. Durante le lezioni di italiano, ai bambini che mi chiedono perché si dice così o perché si dice cosà, spiego sempre in maniera fantasiosa da dove viene quel modo di dire o quel verbo cercando, al contempo, di fare esempi con … Continua a leggere Delle parole e dei loro narratori
Grazie
Qualcuno, una persona preziosa, m’ha inviato una foto fatta per caso, oggi. Per caso, questa persona, ha incontrato mia madre sul lungomare. Passeggiava da sola. La immagino, tracchiulella, che cammina col bastone, la mascherina, il cappello di lana, gli occhi socchiusi, accarezzata dai raggi del sole ligure mentre il vento sferza violento tra i palazzi … Continua a leggere Grazie
Mai a scatola chiusa
La devo smettere di cercare fotografie, porcazzozza. Stavo spulciando Facebook a caccia di una foto di mamma col cane e, a un certo punto, m’è arrivata davanti ‘sta schermata. Non ci posso credere. Non posso credere che, a un certo punto della mia vita, esattamente trent’anni anni fa, io ho imparato a usare i computer … Continua a leggere Mai a scatola chiusa
Fotografia
Abbiamo perso tutto. Abbiamo perso tutto e non ce ne siamo ancora accorti. Ho ritrovato delle fotografie, di quelle che si fanno per i documenti, sai? Ecco, ne ho trovate cinque. Bizzarro. Guardandole, mi vien da pensare che sono passati 5 decenni o poco più da quando sono entrata in questa vita. Cinque. Una per … Continua a leggere Fotografia
Musica e parole (non dette)
Le cose strane che ti succedono la domenica mattina. “A volte sono un bastardo e a volte un buono, a volte non so neppure come io sono…” cantava l’attizzantissimo Julio mentre da ragazzina, la domenica pomeriggio, m’avviavo allegramente verso il Cinema Cerri, che ora hanno buttato giù. Avevo 13 anni. Mi rivedo, coi jeans a … Continua a leggere Musica e parole (non dette)
Quando ne vale la pena
Ho letto da qualche parte che ci si arrende quando non ne vale la pena. La domanda che nasce spontanea è: quando ne vale la pena? Quando ci si dovrebbe sbattere a tal punto da farne valere la pena? Quando ci si rende realmente conto che non ne vale la pena? Mi viene in mente … Continua a leggere Quando ne vale la pena
365 fiabe per mangiare
Sai quando hai quella cosa in testa che più non ci vuoi pensare, che ti dici che è una cavolata, più il tuo cuorcervello (sì, cuorcervello!) te la rimette davanti fino a quando tu crolli esanime sotto il maglio del destino e dici: «Vabbè, basta! M’arrendo, maledetto cuorcervello! E così sia! Hai vinto tu!». Ecco, … Continua a leggere 365 fiabe per mangiare
Eccolo!
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Capolinea!
Pochi giorni (ancora qualche intoppo, sigh…) e poi l’e-book di 365 PAROLE AL GIORNO sarà pubblicato. Non ricordo esattamente com’ero o cosa provavo quando ho iniziato a viaggiare perigliosamente (è proprio il caso di dirlo) tra lemmi, avverbi, coniugazioni, apostrofi e chi più ne ha, più ne metta. Ho solo una vaga memoria d’uno stato … Continua a leggere Capolinea!
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Ma Bessy
E' una fredda mattina di primavera. La donna scalza cammina attraverso i tavoli della locanda ancora chiusa. Odore di vino e cibo accompagnano i suoi passi stanchi. A terra non ci sono piastrelle, ma solo polvere e terra soffice e argillosa. Afferra due anelli di ferro e tira con forza verso di sé le due … Continua a leggere Ma Bessy
Manuale di sopravvivenza
Abbiamo bisogno d’un manuale di sopravvivenza, come quello delle Giovani Marmotte. Necessitiamo di qualcosa a cui fare riferimento quando, tra il lusco e il brusco, ci arriva quella mazzata sulla noce del capocollo che non ci aspettavamo, che non avevamo previsto, che fa più danno delle cavallette, che ci becca con la guardia abbassata distruggendo … Continua a leggere Manuale di sopravvivenza
Oroscopo Campano – Aprile
Ed è arrivata la Primavera, cari amici dell’Oroscopo Campano! Che dire? Le api, i fiori, le magliette con le maniche corte, mettere i collant sì o no?, portare l’auto dal gommista per il cambio gomme, la cervicale che infierisce per colpa del vento, la zero voglia di pensare a lavorare e un unico desiderio che … Continua a leggere Oroscopo Campano – Aprile
Categorie umane
Una ex-compagna di scuola ha pubblicato sullo status di WhatsApp la foto d’una pagina tratta da un libro che riporta: “Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che si mettono comodi. E appassiscono. E gli altri. Io faccio parte degli altri.” Gli è piaciuta tanto quella frase perché è bello potersi ritrovare in qualcosa di questo … Continua a leggere Categorie umane
Jump
Si fionda così, senza esitare. Il trainer boccheggia stupito facendo un balzo per afferrarla, ma lei è già andata giù. “Ok” ha detto “ho capito.” È salita sulla pedana a 3 scalini guardando nel cielo, a braccia spalancate, e poi s’è fiondata giù dal ponte che attraversa la vallata le cui punte dei pini profumati … Continua a leggere Jump
‘O miracolo…
È il 1989. Soriana, Federico e Peppino Fallanti non sono mai usciti da Masseria la Palmenta. I tre fratelli non ne hanno mai avuto bisogno, veramente. Soriana è felicemente zitella. Federico e Peppino s’erano sposati, ma sono poi stati rimandati al mittente per incompatibilità di carattere. I due hanno lavorato come meccanici all’inizio del secolo … Continua a leggere ‘O miracolo…
Profumo d’Ornella Vanoni
Poco prima d’entrare in autostrada è apparsa la scritta rossa: “Service: controllare alimentazione”. Imboccare l’autostrada domenica pomeriggio prima di Capodanno rischiando di trovarsi col culo per terra o tornare indietro e perdere l’appuntamento? Bestemmia, cerca sul cellulare qualche informazione, senza successo. Poi se ne fotte e va, facendosi il segno della croce. Sole fino a … Continua a leggere Profumo d’Ornella Vanoni
Galeotto il tricco-tracco
Al quarto piano di Via Nazionale delle Puglie ci abitavano le famiglie di Don Ciccillo Guarnera e del Signor Amedeo Grippa. Don Ciccillo era un anziano camorrista che veniva “mantenuto” da molti anni, ormai. Lui, di “cose”, ne sapeva (e aveva fatte) tante. Il Signor Grippa, invece, era un mite, incensurato impiegato delle poste, anche … Continua a leggere Galeotto il tricco-tracco
Tacco-Punta
“Potrai dire di essere una guidatrice vera solo quando saprai fare tacco-punta”. Un padre, di solito, ti porta in un enorme piazzale vuoto. Ti fa guidare dritta, tenendoti il volante per qualche minuto, complimentandosi dicendo che sei la sua principessa e via, la sua parte è fatta. Il suo no. Il suo le insegnò a … Continua a leggere Tacco-Punta
Ernesto/Florence
Ernesto Cestarotta arrivò a Sidi Bel Abbes il 24 novembre. Aveva cambiato nome e cognome. Cestarotta gliel’aveva dato Don Vincenzo perché, quella mattina di luglio, quando se lo trovò sul sagrato della chiesa, neonato, la prima cosa che notò fu uno squarcio nella cesta di vimini. Ernesto, il nome, glielo aveva dato Finizia, la governante … Continua a leggere Ernesto/Florence
Vanessa Cardui
Si chiamava Vanessa Cardui. Nacque una mattina d’inizio estate, nel deserto del Sahel, ai limiti d’In Guezzam, l’ultimo comune algerino prima del Niger. Un vecchio pastore sdentato era andato a fare pipì accanto allo stagno maleodorante. A fatica srotolò le ali, uscendo dal bozzolo, mentre sentva il muezzin chiamare per il Fajir. S’era piazzata tra … Continua a leggere Vanessa Cardui
Occhi di ragno, code di serpente, Dio provvedente.
A Santamariammare, tanto tempo fa c’era “una Signora” che faceva “le cose”. Tutti andavano da lei per liberare la gente dalle possessioni; sciogliere malocchi, fatture; risolvere problemi d’amore, lavoro e salute (il tutto in quest’ordine). Lei non lo diceva, ma pure Don Ignazio, ogni tanto, le faceva visita perché, certe volte, nemmeno lui sapeva cosa … Continua a leggere Occhi di ragno, code di serpente, Dio provvedente.