Imelda, la mia governante, stamattina m’ha detto: “Signora, dovremmo buttare via un po’ di libri. Non riesco più a spolverare dietro gli scaffali della mansarda. E le librerie che stanno nel giardino d’inverno, oltre la piscina, tra un po’ crolleranno se continua a comprare altri libri sulle piante magiche. E se Michele ne portasse qualcuno in discarica?”.
L’ho guardata con curiosità, sorseggiando lentamente dalla tazza di tisana allo zenzero e limone che m’ha preparato per colazione stamattina. Ho sorriso: “Imelda, t’ho detto mille volte di chiamarmi Rosa e non Signora… e che i libri là restano. Poi come fanno le persone che frequentano la mia associazione a informarsi gratuitamente sul potere delle piante? E non ti preoccupare. Comprerò un’altra libreria e Michele sarà solo che felice di allestirla! Quello è un compito da maggiordomo, no? Mica buttare i libri!”. Così dicendo guardo lui che sta martellando sulle assi disconnesse del patio e ci sorridiamo, complici.
L’anziana donna, con la quale ceno tutte le sere assieme a suo marito, Michele per l’appunto, ha sbuffato simpaticamente. Poi è tornata in giardino, borbottando qualcosa sul fatto che, a me, non mi cambia nessuno, mentre riordinava le poltrone di vimini le cui ombre s’allungano oziosamente sul pavimento di cotto del dehor che circonda la costruzione principale di casa mia ch’è abbracciata dal bosco rigoglioso.
Sono salita in mansarda ridendo, seguita dai cani scodinzolanti, già immersa coi pensieri nell’ultimo capitolo del mio nuovo libro. Alle undici mi sono buttata sui sonagli di conchiglie, che vendo per beneficenza, mentre da lontano arrivava la musica che Imelda ascolta mentre fa le pulizie, riordina e cucina cose buonissime per me e i miei ospiti. Già, casa mia è sempre piena di gente, specialmente quando tengo corsi gratuiti sul benessere.
Eh, sì… La vita, con Imelda e Michele, è meravigliosa. Abbiamo tutti bisogno di due come loro.
Vabbè, io faccio sempre ‘sto sogno ad occhi aperti quando, il sabato mattina, mi sveglio in quest’appartamento milanese, imploso, invaso dai libri, con due balconi sovraffollati di piante che sembra d’essere in Amazzonia e mentalmente faccio la lista delle commissioni, delle pulizie che devo fare e l’unico mio pensiero è: con quale lametta mi taglio le vene?
